Con la passata programmazione in ambito digitale, la Regione Emilia¬-Romagna ha identificato e riconosciuto nuovi "diritti digitali"; l’Agenda Digitale  traduce un concetto complesso come i diritti digitali in concreti assi di intervento:

Infrastrutture

Questo primo asse dell’Agenda Digitale dell’Emilia¬-Romagna insiste sul primo diritto di cittadinanza digitale: l’accesso alla rete.

Tre le priorità:

  • infrastrutturazione a banda ultra larga (scuole, sanità, imprese, cittadini, ecc…);
  • accesso digitale ubiquo nelle aree urbane;
  • infrastruttura data center e cloud per la PA.


Dati e servizi

Questo asse dell'Agenda Digitale è di fondamentale importanza nello sviluppo di una regione interamente digitale, che possa fornire servizi integrati che gestiscano in modo proattivo e sinergico informazioni e transazioni in funzione delle esigenze degli utenti, che variano durante il loro ciclo di vita, con l'obiettivo di rendere effettivo il diritto di cittadinanza digitale.

Tre le priorità:

  • punto di accesso unitario a livello regionale per tutti i servizi online;
  • “banca regionale del dato”: sistema di regole e modalità che agevolano gli utenti ad individuare e riutilizzare i dati in formato aperto della PA;
  • cloud e sicurezza per i dati e i servizi della PA.

Competenze

Questo asse dell’Agenda Digitale punta a rafforzare le competenze digitali dei giovani, di chiunque sia inserito o voglia entrare nel mondo del lavoro, in particolare di chi ha funzioni decisionali in ambito pubblico e privato, degli specialisti dell’ICT e dei cittadini in generale.

Le quattro priorità sono:

  • scuola digitale;
  • istruzione e formazione professionale;
  • competenze digitali per una compiuta cittadinanza;
  • competenze digitali per una rinnovata Pubblica Amministrazione.


Comunità

Nell’elaborazione della politica che farà della Regione Emilia¬-Romagna una regione full digital, il passaggio fondamentale e costituente richiede il riconoscimento e l’attivazione di comunità in grado di co¬costruire e amplificare le politiche.
Riconoscere l’esistenza di una comunità implica l’essere dotati di luoghi e modi della partecipazione che di base sappiano abilitare le iniziative private distribuendo il più possibile la governance dell’implementazione della politica.

Le tre priorità sono:

  • coprogettazione pubblico-privata allo sviluppo dei progetti e al raggiungimento degli obiettivi operativi;
  • forme strutturate e consolidate di cooperazione e dialogo con le Comunità attive in regione sui temi del digitale (innovatori dell’Emilia-¬Romagna, Digital Champions, Spaghetti Open Data, ecc…);
  • nuove forme di approvvigionamento di beni e servizi, come ad esempio gli appalti pre-commerciali (pre commercial procurement) e il dialogo competitivo.

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