Come ogni anno, l’Unione delle Terre d’Argine pubblica i dati più significativi relativi ai servizi scolastici ed educativi offerti sul territorio, dati che si possono trovare (assieme a molti altri) anche sul sito dell'Ente. Si tratta di informazioni dettagliate e riferite ad iscritti e frequentanti al 31/12/2023.
Nidi d’infanzia e servizi educativi
Sul territorio dell’Unione delle Terre d’Argine nell’anno scolastico 2023-2024 sono funzionanti:
- 9 nidi d’infanzia comunali gestione diretta e 1 in appalto per un totale di 531 posti;
- 4 nidi privati di Carpi con 180 posti comunali appaltati e finanziati;
- 11 nidi e servizi educativi (0-3 anni) con 101 posti convenzionati con l’Unione e da essa finanziati;
- 13 nidi e servizi educativi (0-3 anni), autorizzati al funzionamento e – dove previsto dalla normativa accreditati – con 106 posti interamente privati.
Il totale dei bambini frequentanti i nidi e servizi educativi alla prima infanzia nell’Unione è quindi, a dicembre 2023, pari a 918 (+44 bambini frequentanti rispetto allo scorso anno, +96 negli ultimi due anni, +154 negli ultimi tre).
In particolare e rispetto ai 4 comuni del territorio:
- 71 frequentanti a Campogalliano, pari al 53,38% dei bambini residenti in età (+4,6% rispetto all’anno scorso);
- 657 frequentanti a Carpi, pari al 47,54% dei bambini residenti in età (+2,8% rispetto all’anno scorso);
- 59 frequentanti a Novi di Modena, pari al 35,54% dei bambini residenti in età (+0,9% rispetto all’anno scorso);
- 131 frequentanti a Soliera, pari al 49,06% dei bambini residenti in età (+1,9% rispetto all’anno scorso).
I bambini con cittadinanza non italiana frequentanti sono 82 (8,93% degli iscritti).
I bambini con disabilità certificata sono 8 (0,87% degli iscritti).
Il 47,13% dei bambini residenti in età 0-3 anni nel territorio dell’Unione delle Terre d’Argine frequenta il nido d’infanzia (in aumento di 2,7% rispetto all’anno scorso, ed in crescita – come illustrato anche sopra – in tutti e 4 i Comuni dell’Unione Terre d’Argine). Secondo quanto espressamente stabilito dal Piano nazionale italiano di ripresa e resilienza (PNRR) nell’estate 2021 e di tutte le connesse politiche nazionali e regionali, l’obiettivo è portare l’Italia al di sopra della soglia del 33% del tasso di educazione (rapporto tra bambini frequentanti i servizi alla prima infanzia / bambini residenti in età) stabilita nel consiglio europeo di Barcellona più di venti anni fa (2002), poi confermato dalla Commissione europea in relazione alla strategia Europa 2020 per quanto riguarda il programma Istruzione e formazione 2020 (ET 2020). Tale obiettivo per il nostro territorio, ormai del tutto consolidato dopo gli effetti pandemici e della crisi economica, è quindi stato raggiunto e ampiamente superato.
Se consideriamo il tasso di risposta alle domande di iscrizione ai nidi di infanzia (comunali e convenzionati) pervenute nell’anno scolastico 2023-2024, sul territorio dell’Unione le risposte evase rispetto alle richieste di iscrizione sono in complesso l’80,47% a dicembre 2023 (+1.9% in riferimento allo scorso anno).
In specifico, questi sono i dati relativi ai 4 comuni dell’Unione per l’anno scolastico 2023-2024:
- a Campogalliano le risposte positive a fronte delle domande di iscrizione sono pari al 78,85%
- a Carpi le risposte positive a fronte delle domande di iscrizione sono pari al 81,25%;
- a Novi di Modena le risposte positive a fronte delle domande di iscrizione sono pari al 78,57%;
- a Soliera le risposte positive a fronte delle domande di iscrizione sono pari al 78,64%.
Nel corso dell’anno, a fronte di rinunce e nuove iscrizioni, le liste d’attesa vengono aggiornate (in ottobre ed in gennaio di ciascun anno) e si dà luogo a nuovi ingressi (fino al mese di marzo di ciascun anno), anche grazie alle politiche regionali di sostegno allo scorrimento delle liste di attesa. Grazie a questi interventi, all’offerta di nuovi posti convenzionati con il pubblico ma anche di posti aggiuntivi che i gestori intendono mantenere privati, il tasso di risposta alle domande d’iscrizione al nido d’infanzia per l’Unione delle Terre d’Argine arriverà ad avvicinarsi al 100% delle richieste, assicurando una progressiva positiva risposta a nuovi bambini.
Nel territorio dell’Unione sono infine autorizzati e funzionanti quattro Piccoli Gruppi Educativi, tre sezioni ‘primavera’ e due servizi sperimentali presso le scuole d’infanzia comunali Arcobaleno e Peter Pan, i Centri bambini e Famiglie “Scubidù” di Carpi, “In Erba” di Soliera, “Aquilone” di Novi e “Girotondo” di Rovereto. I frequentanti di quest’ultimo servizio (CBF) sono mediamente circa 90 a settimana.
Scuole dell’infanzia
Nel territorio dell’Unione delle Terre d’Argine nell’anno scolastico 2023-2024 sono funzionanti:
- 9 Scuole d’infanzia comunali, per complessive 29 sezioni (come lo scorso anno scolastico);
- 15 Scuole d’infanzia statali, per complessive 53 sezioni (come lo scorso anno);
- 10 Scuole d’infanzia paritarie autonome, per complessive 28 sezioni (come lo scorso anno).
Il totale dei bambini frequentanti nelle 110 sezioni funzionanti è di 2.229 (-12 bambini, dato quindi quasi costante rispetto allo scorso anno scolastico). I bambini iscritti con cittadinanza non italiana dichiarati dalle scuole (al momento delle iscrizioni, senza quindi tenere conto di eventuale acquisizione di cittadinanza italiana stimabile tra il 5 e il 10% sul totale) sono 482 (il 21,62% del totale, in lieve aumento +0,29%, rispetto all’anno scorso).
I bambini con disabilità certificata sono 73 (19 in più rispetto all’anno precedente).
Oltre il 98% dei bambini residenti nel territorio dell’Unione si iscrive alla scuola d’infanzia.
Il documento sottoscritto dai paesi europei nel Consiglio Europeo di Barcellona del 2002, prevedeva in relazione alle scuole d’infanzia, di raggiungere entro l’anno 2010 l’obiettivo della soddisfazione del 90% della domanda potenziale. In seguito, la Commissione europea con la strategia Europa 2020 ed il programma Istruzione e formazione 2020 (ET 2020) ha portato il parametro di soddisfazione della domanda di scuola di infanzia, da raggiungere entro il 2020, al 95%.
La nuova strategia europea (Agenda 2030) prevede, per i bambini di età superiore ai 4 anni, un nuovo obiettivo da conseguire per il 2030: il 98% dei residenti in età.
Il risultato ottenuto dall’Unione Terre d’argine in relazione anche a questo obiettivo risulta quindi del tutto coerente con i prefissati indirizzi UE.
Se consideriamo il tasso di risposta alle domande di iscrizione alle Scuole dell’infanzia pervenute nell’anno scolastico 2023-2024, sul territorio dell’Unione le risposte evase rispetto alle richieste di iscrizione sono in complesso il 100%.
Scuole primarie
Nel territorio dell’Unione delle Terre d’Argine nell’anno scolastico 2023-2024 sono funzionanti 22 Scuole primarie di cui 2 private/paritarie.
In particolare e rispetto ai 4 comuni del territorio:
- a Campogalliano: 1 Scuola primaria (18 classi con una media di 20,17 alunni per classe);
- a Carpi: 16 scuole primarie, di cui 2 paritarie (148 classi con una media di 20,63 alunni per classe);
- a Novi di Modena: 2 Scuole primarie (16 classi con una media di 21,25 alunni per classe);
- a Soliera: 3 Scuole primarie (33 classi con una media di 19,12 alunni per classe).
La media complessiva degli alunni per classe nelle scuole primarie dell'Unione è di 20,34 alunni (+0,25 rispetto allo scorso anno).
Il totale degli alunni frequentanti è di 4.387 (-64 ragazzi, in diminuzione, rispetto allo scorso anno scolastico) distribuiti in 215 classi (-6 rispetto a un anno fa).
Gli alunni con cittadinanza non italiana dichiarati dalle scuole al momento delle iscrizioni sono 1.077 pari al 24,55% del totale, in aumento dello 0,54% rispetto al dato dell’anno precedente).
Gli alunni con disabilità certificata sono 253 (5,77% del totale, in aumento rispetto all’anno precedente).
Scuola secondaria di primo grado
Nel territorio dell’Unione delle Terre d’Argine nell’anno scolastico 2023-2024 sono funzionanti 8 Scuole secondarie di 1° grado, di cui 1 paritaria.
In particolare e rispetto ai 4 comuni del territorio:
- a Campogalliano: 1 Scuola secondaria di 1°grado;
- a Carpi: 5 Scuole secondarie di 1° grado, di cui 1 paritaria;
- a Novi di Modena: 1 Scuola secondaria di 1° grado funzionante su due sedi: Novi e Rovereto;
- a Soliera: 1 Scuola secondaria di 1° grado.
Il totale degli alunni frequentanti è di 3.051 (-62 ragazzi, in diminuzione, raffrontando il dato con quello dell’ultimo anno scolastico) in 134 classi (- 2 rispetto allo scorso anno), di cui con cittadinanza dichiarata non italiana 686 (pari al 22,48% del totale degli alunni, in diminuzione, -0,45%, rispetto all’anno scolastico scorso).
Gli alunni con disabilità iscritti sono complessivamente 141, il 4,62% del totale (con un incremento dello 0,32% rispetto all’anno scorso).
Le scuole secondarie di secondo grado presenti (unicamente a Carpi) sono:
- Liceo Scientifico Statale "Manfredo Fanti";
- Istituto d'Istruzione superiore "Antonio Meucci";
- Istituto Professionale Statale per l'industria e l'artigianato "Giancarlo Vallauri";
- Istituto Tecnico Industriale Statale "Leonardo da Vinci".
Nell’anno scolastico in corso (2023-2024), a fronte di 215 (+3 rispetto a un anno fa) classi presenti, il totale degli studenti è di 4.964 (in significativo aumento, +167, nel confronto con il 2022-2023).
Gli studenti con cittadinanza non italiana dichiarati dalle scuole al momento delle iscrizioni sono 772 (pari al 15,55% degli alunni, in diminuzione, -1,68%, rispetto all’anno scorso).
Gli alunni disabili sono 142 (pari al 2,86% del totale, in lieve aumento rispetto al precedente anno scolastico).
In lieve diminuzione il dato degli iscritti al CPIA, Centro Istruzione Adulti di Carpi.
Queste le dichiarazioni dell’assessore alle Politiche Educative e Scolastiche dell’Unione Terre d’Argine, Paola Guerzoni:
“Al di là delle analisi più puntuali che la pubblicazione annuale consente, possiamo evidenziare alcune direttrici interpretative dei dati appena pubblicati:
➢ Rispetto allo scorso anno, il dato più importante da evidenziare è la significativa crescita di tutti i parametri relativi ai nidi e ai servizi educativi alla prima infanzia: più posti pubblici, convenzionati e privati (autorizzati al funzionamento e accreditati) creati (+44 bambini frequentanti rispetto allo scorso anno, +96 negli ultimi due anni, +154 negli ultimi tre) grazie anche alle recenti misure regionali di sostegno alle famiglie ed ai gestori; più bambini frequentanti i servizi 0-3 (ci stiamo avvicinando a quota 1.000, dato impensabile anche solo fino a qualche anno fa); un tasso di educazione (rapporto tra bambini frequentanti i servizi alla prima infanzia / bambini residenti in età) che supera il 47% nel nostro territorio; un aumento nella risposta di offerta di nidi pubblici e convenzionati alle famiglie che, sempre più numerose, fanno domanda del servizio (a dicembre siamo oltre a 8 risposte positive su 10). Vorrei inoltre sottolineare che nel corso dei mesi successivi questa risposta arriverà ad avvicinarsi, grazie anche all’offerta di nuovi posti convenzionati con il pubblico ma anche di posti che i gestori intendono mantenere privati, quasi alla totalità dei richiedenti. Chiediamo quindi alle famiglie residenti ancora in lista di attesa di pazientare: l’impegno è di offrire, nel corso dell’anno educativo, una risposta piena e limitare ulteriormente le liste di attesa ancora presenti in un territorio attrattivo come il nostro;
➢ Si conferma quindi il consolidamento del già alto tasso di scolarizzazione dell’intero sistema territoriale integrato di educazione ed istruzione (bambini da 0 a 6 anni). Numerosi sono i dati positivi che avvalorano questo: come già visto, ormai un bambino su due frequenta i servizi educativi pubblici e privati per bambini fino a 3 anni (la frequenza di oltre il 47% bambini dei residenti dell’Unione è un dato di rilievo assoluto anche rispetto all’intero quadro nazionale), nonché la sostanziale universalizzazione dei frequentanti le scuole di infanzia (pari al 100% dei bambini da 3 a 6 anni richiedenti e oltre al 98% di quelli residenti). Le scuole d’infanzia dimostrano anche quest’anno di reggere, nonostante il recente calo demografico (che, purtroppo, ha avuto una temporanea interruzione nel nostro territorio solo nel 2022). Da evidenziare il pieno e anticipato raggiungimento di tutti gli obiettivi “educativi” europei, dettagliati anche nel PNRR nazionale;
➢ La scuola primaria e la scuola secondaria di primo grado si devono confrontare con il calo demografico (con conseguente perdita di allievi e di sezioni), mentre alle superiori le dirigenze devono nuovamente gestire un aumento anche notevole di iscritti (+167 ragazzi/e rispetto allo scorso anno!) e di una continua e progressiva crescita (ormai quasi decennale), che conferma l’attrattività delle nostre scuole secondarie di secondo grado anche fuori dal territorio provinciale. Negli ultimi 5 anni le scuole primarie di tutta l’Unione hanno perso oltre 400 bambini/e e 11 classi; limitato è invece stato il calo alla scuola secondaria di primo grado con circa 70 ragazzi/e e 3 classi in meno; di opposto segno il dato delle scuole superiori: quasi 400 alunni in più e ben 18 classi aggiuntive autorizzate rispetto al 2018-2019;
➢ La scuola dell’Unione si conferma poi aperta ed accogliente per tutti i bambini e ragazzi con disabilità. Grazie alla continua collaborazione tra Istituzioni scolastiche ed Ente Locale è stato infatti possibile predisporre un’offerta inclusiva per tutte le scuole di ogni ordine e grado. Non lineare risulta il numero e la percentuale di alunni frequentanti con cittadinanza non italiana: cresce nelle scuole primarie, diminuisce nelle scuole secondarie di primo e di secondo grado, rimane di fatto costante nelle scuole di infanzia. Risulta importante considerare che il dato sugli alunni/e stranieri riportato in pubblicazione è quello rilevato e dichiarato dalle scuole al momento delle iscrizioni; non considera pertanto l’eventuale ottenimento della cittadinanza italiana nel corso degli anni di frequenza di quell’ordine di scuola (stimabile tra il 5 e 10% del totale indicato). Il fenomeno di queste oscillazioni potrebbe quindi essere motivato, oltre che dal progetto migratorio delle famiglie, anche dall'acquisizione della cittadinanza italiana da parte di diversi studenti frequentanti;
➢ Una delle sfide più grandi che il Patto per la Scuola, cioè l’intero sistema di istruzione del territorio, deve affrontare per questi livelli di scuola è la ricerca e l'applicazione di una didattica sempre più innovativa ma anche inclusiva, mantenendo un’offerta scolastica primaria e secondaria il più possibile equilibrata territorialmente, in grado di rispondere con efficacia ai flussi demografici ma ora anche agli effetti delle varie urgenze ed emergenze che riguardano i giovani: da una parte continuare a contrastare i rischi di isolamento, demotivazione, dispersione scolastica e “ritiro sociale” che hanno interessato diversi alunni ed alunne soprattutto delle scuole secondarie, attraverso una proposta di qualità e interessante, ma anche motivante e rispettosa delle esigenze, delle richieste, e delle ‘passioni’ degli alunne/i, che devono essere sempre più centrali e protagonisti nelle loro scuole”; dall’altra nel promuovere percorsi, sempre condivisi con i ragazzi/e ed i loro docenti, di promozione del “benessere” a scuola, di sviluppo delle life skills (competenze per affrontare la vita e non solo la scuola), del rispetto delle regole e della legalità, di ferma opposizione ad ogni forma di violenza, pregiudizio e stereotipo. È importante, a tale proposito, citare il grande investimento di risorse pubbliche sulla qualificazione educativa e scolastica sostenuto in modo molto significativo anche dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi che annualmente destina risorse notevoli alle scuole di ogni ordine e grado del territorio;
➢ Auspichiamo infine che il governo assicuri la conferma dell’organico degli insegnanti e del personale scolastico, che ha consentito – tra l’altro – negli ultimi anni, con l’eccezione proprio di quello più recente, la riduzione della media di alunni per classe.