Unione delle Terre d’Argine – 18 novembre 2022
Centoventisei. Tante sono le donne che nei primi nove mesi del 2022 sono state uccise per mano di qualcuno che diceva di amarle: padri, zii, fratelli e, soprattutto, partner o ex partner. Una vera e propria strage che parte da maltrattamenti di tipo fisico, sessuale, psicologico ed economico. L’Unione delle Terre d’Argine non abbassa la guardia e, anche in occasione della Giornata Internazionale contro la Violenza sulle Donne, fa sentire la sua voce con una serie di iniziative che si svilupperanno dal 20 al 27 novembre 2022.
Le voci dell’Unione
“Purtroppo i numeri dei femminicidi, compiuti soprattutto in ambito familiare o affettivo – commenta Paola Guerzoni, Vice presidente UTd'A, con delega alle Pari Opportunità e sindaco di Campogalliano - , non accennano a diminuire. Oltretutto, nonostante questa escalation e le iniziative finalizzate alla prevenzione, resta elevata la quota di donne che non parlano con nessuno della violenza subita. E’ importante invece poter intervenire nella fase che precede i maltrattamenti e per questo vanno implementate tutte le campagne di comunicazione e i punti di ascolto sui territori”.
Un fenomeno, quello dei maltrattamenti che non risparmia le dimensioni locali: “Anche quest'anno, in occasione del 25 novembre, proponiamo un ricco calendario di iniziative – ricorda Tamara Calzolari, Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Carpi –, per evidenziare l'importante rete di collaborazione sul territorio tra le associazioni di volontariato e le istituzioni, in un'azione quotidiana per il contrasto alle discriminazioni e la violenza. Ricordo in modo particolare le iniziative formative nelle scuole, i protocolli di azione condivisa con operatori sociali, sanitari, i centri antiviolenza e le Forze dell'Ordine, le cui sedi locali sono tutte state dotate di stanze "rosa" per accogliere le denunce delle donne. Anche se molto è stato fatto sul piano normativo, i maltrattamenti in famiglia, lo stalking e i casi di femminicidio stanno diventando un fenomeno strutturale, registrando un'impennata di casi durante il post pandemia”.
Dati dal 1 gennaio 2022 al 31 ottobre 2022 del Centro AntiViolenza VivereDonna APS
Donne accolte
Accesso complessivo agli sportelli | Nr 105 |
Donne nuove nel 2022 | Nr 44 di cui nr 20 italiane e nr 24 straniere |
Donne nuove con figli/e | Nr 38 |
Età
Minorenni | 1 | Tra i 40 - 49 anni | 12 | |
Tra i 18 - 29 anni | 14 | Tra i 50 - 59 anni | 5 | |
Tra i 30 - 39 anni | 8 | Tra i 60 - 79 anni | 3 |
% tipo di violenza subita
violenza psicologica | 100% |
violenza fisica | 88% |
violenza economica | 31% |
violenza sessuale | 32% |
Ingressi in appartamento d'emergenza
Nr donne | 7 | Nr notti donne | 118 | |
Nr figli/e | 10 | Nr notti figli/e | 166 |
Ingressi d'emergenza accolte in b&b e albergo
Nr donne | 3 | Nr notti donne | 6 | |
Nr figli/e | 3 | Nr notti figli/e | 6 |
Anche l’Europa ha fatto la sua parte negli anni per contrastare un fenomeno tanto odioso, infatti il Consiglio d’Europa fin dal 1990 ha intrapreso una serie di iniziative per promuovere la protezione delle donne contro la violenza, in particolare va ricordato il principale elemento di novità: il riconoscimento della violenza sulle donne come forma di violazione dei diritti umani.
"Da gennaio a ottobre 2022, in Italia – sottolinea Cristina Zambelli, Assessore alle Pari Opportunità del Comune di Soliera –, le donne vittime di violenza sono state 126, in aumento rispetto ai 108 dei 12 mesi precedenti. In pratica, una ogni 3 giorni: di queste, 72 sono state uccise in ambito familiare e affettivo. Le azioni di contrasto devono necessariamente agire su più fronti: prevenzione e informazione, anche nelle scuole, formazione degli operatori sociali e delle Forze dell'Ordine e un pacchetto organico di interventi per proteggere le donne e i minori vittime di violenza".
Non è facile fermare l’escalation di violenza contro le donne che investe la nostra Penisola, è un percorso culturale che richiede tempo e che parte da percorsi dedicati alle nuove generazioni, con focus dedicati al rispetto, alla valorizzazione delle differenze e della parità di genere. “In questa giornata – commenta Luisa Zaccarelli, assessore alle Pari Opportunità del Comune di Campogalliano -, che è solo rappresentativa di un’ attenzione che dura ogni giorno, è particolarmente importante ricordare il valore dell'educazione agli affetti e al rispetto dell'altro, a cominciare dalle giovanissime generazioni, e che deve essere equamente direzionata a maschi e femmine”.
Solo nel primo trimestre 2022, oltre il 61,4% delle vittime hanno dichiarato che le violenze perdurano da anni, dato in aumento rispettivo trimestre del 2021 (53,7%).
“Anche in questi giorni – ricorda Elisa Casarini, assessore alle Politiche Sociali e Pari opportunità del Comune di Novi di Modena - sono arrivate notizie su altre donne uccise per mano di chi diceva di amarle, è un elenco che inesorabilmente si allunga e che abbiamo il dovere di fermare: si muore perché si è donna, si è libera, si è indipendente. Tutti i giorni celebriamo il 25 novembre, perché la violenza fisica è solo la punta dell’iceberg di numerose forme di violenza perpetrate contro le donne: stalking, violenza psicologica, economica, fisica, sessuale”.
Il parere dell’esperto
Tra i giovani esiste una forte consapevolezza del problema, anche se va detto che si tratta di un fenomeno che c’è sempre stato, ma sul quale oggi (per fortuna) ricade maggiore attenzione: “ I primi segnali di violenza avvengono nelle coppie di giovani adolescenti – racconta Giulio Martinelli, psicologo incaricato, insieme alla collega Elisabetta Ferrari, per un progetto di prevenzione nelle 4 scuole superiori del Comune di Carpi e finanziato dall’Assessorato alle Pari Opportunità -. E’ fondamentale l’ascolto e il lavoro in termini di linguaggio, espressioni, atteggiamenti. Sono sempre più frequenti i casi di dipendenza affettiva e limitazione della libertà, già fra i giovanissimi. Certamente la pandemia e l’isolamento hanno amplificato alcune situazioni, ma questo è un fenomeno che ha radici culturali lontane, a cui si aggiunge un cambiamento evidente del modello sociale di riferimento, per questo va fatto un lavoro di consapevolezza e ascolto anche sulla prospettiva maschile. Quello che si conferma è che una relazione, che per semplificare chiamiamo tossica, va ad intaccare tutti gli ambiti della vittima, dallo sport alla scuola, fino alle amicizie. Normalmente quando la situazione degenera, la ragazza si isola e resta intrappolata in un meccanismo asfittico. Cosa si può fare? Direi per iniziare, si può insegnare ai giovani a volersi bene, a concentrarsi sulle proprie debolezze per affrontarle e superarle, naturalmente con l’aiuto di esperti. I genitori si sentono spesso sperduti e impotenti, arrivano da me per trovare un supporto, perché nei casi più gravi la vittima fatica ad aprirsi, ad esternare i propri stati d’ansia e di paura”.